Chi ha paura ancora delle complessità di un Femminile erudito, intelligente, capace, affrancato da arcaici patriarcati e tronfi paternalismi?
Chi ancora teme un mondo che possa essere sempre più rosa e sempre più ricco di donne con visioni a tutto campo e in tutti i campi e su ogni piano della società?
Chi ha paura ancora di emotività travolgenti e sensibilità sconfinate e attitudini naturali ad includere e a metter pace, prendendo le distanze da conflitti di ogni tipo?
Chi ancora teme scrittrici e artiste e scienziate e amministratrici delegate e tutte le non-madri per volontà o per caso?
Chi ha paura ancora di capire che a volte non abbiamo bisogno di parole e azioni e reazioni, ma solo di rispetto, tempo, silenzio e ascolto?
Chi ancora teme l’iridescenza della Grazia, la potenza della Leggerezza e le leggi immateriali dell’ospitalità cortese?
Chi ha paura ancora di arrendersi all’evidenza che il nostro tempo è finalmente giunto?
Chi ancora teme il profumo delle camelie?