Scegliere è una faccenda seria.
Tra il gioco da tavolo e il rompicapo.
Siamo ciò che scegliamo o viceversa?
Scegliamo o siamo scelti?
Oppure scegliamo in quanto prescelti?
La libertà è soprattutto libertà di scegliere.
Ma cosa? Ciò che è meglio per noi o ciò che è
oggettivamente, eticamente, moralmente giusto?
Ciò che ci rende belli solo in apparenza o ciò che è in grado di farci sentire anche più buoni, migliori?
Scelte buone e cattive o giuste e sbagliate?
O piuttosto, scegliamo come scegliere il pezzo di un gioco da agganciare ad un altro pezzo e a un altro e a un altro ancora.
Numeri con numeri, pallini con pallini, domande con domande, per volontà o per caso.
Fino a comporre un serpente infinito di tessere che come un treno ultraveloce spinge gli oggetti dei tuoi desideri oltre le vetrine e li fa giungere a te, sul chilometro lanciato di un effetto domino.