Quando la Vanità non ha più limiti e la Menzogna si autoassolve da qualsiasi nefandezza, sul Palcoscenico della Coscienza si agitano idoli capricciosi con la testa nella sabbia Archetipi cannibali alla ricerca di nuove identità, recitano soggetti desueti andati in prescrizione.
Allora è proprio vero che “i quindici minuti di fama” oggi sono diventati quindici minuti quindici, di pura vergogna?
Non lo so, tanto non è di noi che stai parlando, vero?
Così rispondono all’unisono il Signor Vergogna e la Signorina Fama, come se la cosa non li riguardasse, e dopo un secondino di broncio si fanno un selfie, alzano i tacchi e se ne vanno altrove, in cerca dell’ultimo formidabile background che li faccia svettare come un’apparizione mistica e nasconda quel fastidiosissimo ronzar di mosche.....bzzzzzz......bzzzzzz......bzzzzzz....
Ma a un certo punto si accendono all’unisono i fari abbaglianti della Verità accompagnati da trombe angeliche e il mostro e l’arpia vengono disintegrati/sbriciolati/polverizzati seduta stante dalla forza invincibile della pura perfezione priva di malizie. La Verità in fondo è la sola arma del Buono, del Giusto e del Bello, l’unica medicina che pulisca l’aria, purificando lo Spirito.
L’unica risposta che non si smette mai di cercare.